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mercoledì 21 ottobre 2015

#LINK / Imprese, gestire sistemi complessi (Giuseppe Monti)

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«… I sistemi complessi tendono a situarsi in un punto che definiremo il margine del caos. Immaginiamo questo punto come un luogo in cui vi è sufficiente innovazione da dare vitalità al sistema, sufficiente stabilità da impedirgli di precipitare nell’anarchia. È una zona di scompiglio e di conflitto dove vecchio e nuovo si scontrano continuamente…» (Michael Crichton).

Le imprese possono considerarsi al margine del caos ed utilizzare la disorganizzazione creativa. Il successo non proviene dalla stabilità e dall’ordine: l’innovazione è generata al margine del caos. Oltre alla disorganizzazione creativa dovremo quindi adottare la flessibilità strategica, la condivisione nelle decisioni, l’organizzazione a rete e l’apprendimento continuo.

Conclusione

I sistemi complessi oscillano tra i due stati: quiete e disordine
Tra i due stati esiste un margine in cui è possibile operare con la disorganizzazione creativa
La disorganizzazione creativa ci propone nuove scoperte ed innovazioni
La disorganizzazione creativa ci impone di abbandonare vecchie pratiche

*** Giuseppe MONTI, consulente, Gestire sistemi complessi,  21 ottobre 2015', ilgiornaledellepmi.it'

LINK, articolo integrale qui


tavola tratta da qui

2 commenti:

  1. Visto parla di "margine", mi piace riportare quanto dice ugo morelli a proposito del Margine nel libro "Conflitto. "Avere margine" vuole dire "aver spazio per..." mentre "essere al margine" indica una situazione di minorità.
    Il margine è il luogo del non definito, dell’incertezza, di ciò che è e non è ancora, è il luogo della possibilità, dove le cose divengono possibili senza che necessariamente avvengano. Il margine “è il luogo dove, stando nel micro, due cellule possono incontrarsi e generare una vita o non incontrarsi. E’ anche nel macro il luogo dove possiamo incontrarci o avendo potuto incontrarci non ci incontriamo.
    Il margine quindi è un luogo ricco di possibilità, ma come tale anche carico di ambiguità: il margine è anche il luogo dove non ci sentiamo “a posto”, dove si vive il disagio, il dubbio, l’inquietudine e la paura di sentirsi esclusi.
    Il margine non indica una divisione netta e precisa, non è qualcosa che separa, ma è uno spazio, è qualcosa che si trova tra ciò che è fuori e ciò che è dentro, è il luogo della possbilità, il luogo privilegiato del cambiamento e dell'apprendimento.

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