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giovedì 24 settembre 2015

#SPILLI / VUCA, l'acronimo americano per l'oggi (M. Ferrario)

Se non lo sapete ancora, viviamo in un contesto VUCA.

E' un acronimo, americano naturalmente, che riassume le caratteristiche chiave dell'oggi: 

* Volatility (volatilità)
* Uncertainty (incertezza)
* Complexity (complessità)
* Ambiguity (ambiguità)

Pare derivi dal linguaggio militare degli anni 90.
Trovate una pagina di spiegazione (in inglese) qui.

E adesso che sappiamo che siamo immersi in una realtà VUCA, non stiamo meglio. Ma abbiamo la parola giusta e alla moda per dirlo.
Sì, magari pensavamo di essere in buca. Invece siamo in vuca

Per la verità, il grande Giorgio Gaber, parecchi anni prima dei generali Usa, già aveva capito tutto. E aveva scritto, al solito, cose ben più profonde e provocanti.
E' del 1974-1975 il suo splendido testo-canzone intitolato La realtà è un uccello, presente nei due album che sin dal titolo non smettono di parlarci dell'oggi: Anche per oggi non si vola, e E pensare che c'era il pensiero.

A conferma del mio giudizio su Gaber, riporto qui sotto qualche frammento da La realtà è un uccello 
Rimando ad un altro prossimo post (per la sezione #Musiche&Testi) l'ascolto del video.

«La realtà è un uccello che non ha memoria 
devi immaginare da che parte va.
La realtà è un uccello che non ha memoria 
devi immaginare da che parte va.

E’ un uccello strano che mi gira intorno
è da tanto tempo che gli dò la caccia
ma non ha abitudini questa bestiaccia
e mi fa impazzire la sua ambiguità. (...)

Sono affascinato da un uccello strano 
che non è mai vecchio che non ha passato 
devo anticiparlo devo inseguirlo 
altrimenti muoio di normalità. (...)

Devo anticiparlo devo inseguirlo 
altrimenti muoio di normalità. (...)

E’ un uccello strano fuori dagli schemi 
che non è sensibile ai miei richiami 
il suo volo è pieno di contraddizioni 
non conosce regole né fedeltà »
(Giorgio Gaber, La realtà è un uccello, 1974-1975)

*** Massimo Ferrario, per Mixtura 

1 commento:

  1. Ahinoi ! VUCA o uccello, la cosiddetta realtá é realmente cosí: volatile ed inafferrabile. Forse ha visto giusto il grande Cartesio : la realtá sono io che penso. Magro risultato... Io, io, ego...e noi?

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