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domenica 20 settembre 2015

#SENZA_TAGLI / Bianco, ricco, occidentale. E niente rogne (Maurizio Chierici)

Prima di tutto sono bianco, quindi perbene e non sopporto i politici che non bombardano i terroristi. Soffiano al vento senza muovere un dito. E i profughi attraversano il mare per organizzare agguati senzapietà. Migranti economici da ributtare nelle loro immondizie. Neri e marron che non vanno confusi coi migranti economici in fila nelle banche svizzere. Loro non sparano e non intrigano: contano solo biglietti da 500. Sono orgoglioso di essere nato nell'Europa cristiana purtroppo assediata dall'Islam. Bisogna difenderla anche da Francesco che sventola impunemente il Vangelo: «Cristo profugo clandestino in Egitto...»; «accogli lo straniero...», insomma, parole di duemila anni fa. I tempi sono cambiati e le nostre vacanze vanno garantite senza debolezze. Sono contento d'essere invecchiato perché l'infanzia è una malattia che noi bianchi sappiamo guarire: buona scuola, insegnanti pagati come si deve, mentre arabi e africani allevano terroristi e bambine kamikaze. Matrasse dell'odio da bruciare senza scrupoli: chi c'è, c'è.

Sono contento di avere la pelle chiara: posso suonare il campanello di qualsiasi casa a qualsiasi ora e scusarmi d'aver sbagliato. Nessuno chiamerà la polizia perché gli italiani non rubano, non imbrogliano: siamo trasparenti e generosi. Sono contento di fare il cronista nell'Italia dove l'informazione non obbedisce ai padroni del vapore: giornali e Tv raccontano le cose come sono, non una virgola in meno.

Gli editori sciolgono le briglie di chi ogni mattina aggiorna la storia della democrazia cresciuta dopo il fascismo. Bisogna però distinguere il fascismo in camicia nera dal fascismo dal volto umano necessario quando sicurezza ed economia finiscono sotto tiro. Cresciuti nella stessa cultura, rispettiamo ogni cittadino. Uno per tutti, tutti per uno, da Firenze a Palazzo Chigi. Sono contento di appartenere a una società dal cinismo propositivo: difende le tradizioni per fermare le barche dei pirati che ci accusano di armare i massacri che li fanno scappare. Sono meno contento dell'inerzia del presidente Obama paralizzato dall'elezione di una signora in marcia verso la Casa Bianca. Mai truppe in prima linea nei mesi dei comizi. Se un marine non torna mille voti in meno.

E i curdi sotto le bombe devono portare pazienza fino a quando (gennaio 2017) il nuovo presidente brucerà le bande dell'Islam e inchioderà i fuggitivi negli appositi deserti. Per consolare l'attesa, ecco la buona notizia distribuita a Porta a Porta dall'americano Edward Luttwak custode dei segreti: «L'Italia rischia meno della Francia. Servizi di sicurezza più efficienti...». E' cresciuto a Brescello dove pedalava Don Camillo. Il padre dirigeva 'La Mucca Carolina', fabbrica di formaggi nella rete Cia impegnata a smascherare i triangoli bolscevichi dell'Emilia rossa. Chissà perché Brescello non compare nelle biografie dell'esperto in terrorismo. Sono contento quando ascolto i padri spirituali dell'Italia che vota per strangolare i tagliagole. Smascherano le canaglie ispirandosi alle diffidenze del passato: "«Si travestono da italiani ma, osservandoli con attenzione, scopriamo nasi che non sono nostri, labbra carnose, carnagione olivastra, occhi che brillano d'ambiguità». Tutti pericolosi perché tutti ebrei: 5 febbraio 1939, giornale 'Difesa della Razza'.

L'Europa deve ricominciare da lì imbavagliando i ciarlatani della pace che piangono «lo stesso dolore per ogni essere umano assassinato dai terroristi di un Islam immaginario o da noi liberatori che ammazziamo donne e bambini nel nome di un'ipotetica libertà». Provocatori al servizio dell'invasore. 

*** Maurizio CHIERICI, giornalista e saggista, Sono bianco, ricco e occidentale. Non voglio rogne, 'Il Fatto Quotidiano', 30 giugno 2015


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