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domenica 27 settembre 2015

#RITAGLI / Medicina difensiva, e modello di sanità (Gino Strada)

(...) [D: Può il ministero entrare nel rapporto fiduciario tra medico e paziente decidendo quali esami è opportuno   prescrivere?]
È l’ultimo scempio ai danni della Sanità: ormai medici e infermieri fanno il lavoro non grazie alle politiche pubbliche, ma nonostante queste. Nello specifico,alcuni di questi esami si potranno prescrivere solo in caso di anomalia pregressa:ma come posso accertarla se l’esame non si può fare?

[D: Il ministero dice di voler limitare la medicina difensiva. Di che si tratta?]
Sono le misure diagnostiche cui vengono sottoposti gli ammalati non perché ne abbiano bisogno, ma per tutelare il medico da eventuali rivalse legali. Ma in questa lista ci sono esami,come quello sul potassio o sul colesterolo totale, che sono quasi di routine per gli ospedalizzati. La medicina difensiva non c’entra. (...)

[D: È possibile risparmiare senza intaccare le prestazioni?]   
Basta tagliare il profitto. Parliamo di 25/30 miliardi l’anno, una cifra enorme, quanto una grossa finanziaria. Abbiamo una Sanità che ha fatto diventare gli ospedali pubblici uguali a quelli privati convenzionati: entrambi funzionano col meccanismo dei rimborsi. Non le sembra assurdo?

[D: Cosa intende?]
Abbiamo costruito un sistema in cui fare più prestazioni significa ottenere più rimborsi, un sistema che non promuove la salute ma la medicalizzazione. Ora decidono che queste prestazioni vanno limitate. I Drg (Diagnosis related groups, ndr) dovevano servire a capire quante persone in una determinata area sono affette da una patologia, invece vengono usati come moneta di rimborso. E lo Stato italiano paga le prestazione molto più di quanto costino in realtà. 

[D: Intanto l’anno scorso si è deciso di non incrementare di 2,3 miliardi il Fondo sanitario nazionale e quest’anno potrebbe succedere lo stesso. È solo un problema di austerity?]
A me sembra evidente la volontà di favorire le strutture private. Anche perché queste hanno uno stretto rapporto con chi occupa posti di lavoro nel settore pubblico. Lo sa che in Lombardia il 98% dei primari è iscritto a Comunione e liberazione? Altrettanto vale per il Pd in altre regioni. Nella sanità quasi non esistono concorsi pubblici nei quali non si sappia prima chi vincerà.

[D: Esiste un modello di sanità che dovremmo emulare?]
Molte delle cose che propongo verrebbero considerati passi indietro. Abbiamo 20 sanità regionali che moltiplicano per 20 le spese burocratiche:una follia. Poi la famosa centrale unica degli acquisti. Io faccio il cardiochirurgo: noi a Emergency paghiamo 500 euro una valvola cardiaca, negli ospedali pubblici e privati viene pagata non meno di 2mila euro. Ancora, gli ospedali vengono costruiti in materiali a enorme dispersione termica e paghiamo una follia per riscaldarli.

[D: Perché Emergency, nata per i teatri di guerra, sta aprendo ambulatori in Italia?]
Abbiamo iniziato ad aprire ambulatori pensando ai rifugiati, e difatti il primo è stato a Palermo. Poi ci siamo resi conto che 1 paziente su 5 era cittadino italiano. Infatti il Censis dice che 10 milioni di persone non riescono a curarsi come vorrebbero. Semplicemente tante famiglie non possono permettersi 200 euro al mese di ticket o medicine. Ci dicono che mancano i soldi, ma non è vero: in Italia possiamo permetterci cure gratuite per tutti.

*** Gino STRADA, medico chirurgo, fondatore di Emergency, intervistato da Alessio Schiesari, "Non può decidere Lorenzin se un esame è utile o no", 'Il Fatto Quotidiano', 25 settembre 2015

LINK, articolo integrale qui



Sempre in Mixtura 1 altro contributo di Gino Strada qui

2 commenti:

  1. Sul tema, davvero complesso, segnalo anche un punto di vista, diverso, non così critico sul decreto anche se segnala cmq, come il modello della sanità di totalmente da ripensare. E' un intervista a Veronesi pubblicata su "La Stampa". http://www.lastampa.it/2015/09/25/cultura/opinioni/editoriali/medicopaziente-perch-si-persa-la-fiducia-xnVACGC7lVv3Jzjwq8yO6M/pagina.html .

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  2. Veronesi non pone l'accento sull'aspetto economico, ma sul tema della fiducia e dell'errore e sul fatto che l'evoluzione della medicina (legata alla tecnologia) pone nuovi grandi problemi sulla scelta del medico che rischia insomma di fare ciò che lo tutela di più, invece di ciò che è nel reale interesse del suo paziente.
    Un problema che mi pare rimanga anche in una medicina totalmente gratuita e che in qualche modo va affrontato.

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