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lunedì 28 settembre 2015

#MOSQUITO / Mitezza, è radicalità (Pietro Ingrao)

Vorrei capire bene che cosa si intende con “mitezza”. 
La parola è troppo grande per farne un uso ambiguo o sommario. Se il riferimento è al libro Il diritto mite di Gustavo Zagrebelsky, il concetto di mitezza sembra assai vicino alla nozione di moderazione, di contemperamento, di “medietà”. E questo stride con l’idea che io mi faccio della mitezza. 
Mi spiego, la parola è alta. Sta pure nel “Discorso della Montagna”. 
Ma oggi per me è una parola conflittuale, e in fondo lo è anche nel Vangelo. La mitezza mi pare del tutto estranea al mondo che ho di fronte. Il simbolo incarnato di questo mondo è la violenza. In tre quarti della fiction che vedo, la pistola è il principale mezzo di comunicazione con l’altro. E’ l’ideologia di questo mondo: è la forza, l’osanna per chi vince. 
Essere “miti” significa essere in discordia profonda con questo mondo: e dunque domanda una radicalità, non un contemperamento e una moderazione. Non una “normalità”, ma un sentirsi acutamente anormali rispetto a questo ordine così violento e selvaggio, in cui impera la supremazia onnivora del profitto.

*** Pietro INGRAO, politico, militante, intellettuale e poeta, 1915-2015, dichiarazione del 30 marzo 1915, dal web (anche qui)


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