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giovedì 30 luglio 2015

#SGUARDI POIETICI / Ci siamo venduti l'anima (M. Ferrario)

Ci siamo venduti l’anima
senza neppure farcela pagare:
perché non sapevamo
che ce la stavamo vendendo.
E oggi siamo senz’anima
senza neppure saperlo:
perché per saperlo dovremmo ricordare
l’anima
cos’è.

Ma ormai siamo troppo indaffarati 
a correre dietro al mondo,
a lisciare il pelo alla gente,
a coccolare e gonfiare
le povere pance selvagge spaventate
di tutti noi che sogniamo sicurezze per sempre smarrite:
a cercare di vincere anche alle aste elettorali
quel po’ di potere
che serve a contare
nei posti che contano
solo perché distribuisce potere
tra tutti coloro che
sbavando
si affollano per avere
il potere di potere
- soprattutto di comandare.

Un piccolo, triste, meschino,
potere. 

Che però fa sentire potenti gli impotenti
e non ci fa più vedere
possibile
quell’altro Potere
che pure dovrebbe
- potrebbe –
finalmente tornare a contare
se solo (ri)provassimo a far contare la Politica:
che orienta e testimonia
valori,
non solo rappresenta - e rincorre –
interessi.

Perché forse non c’è da cambiare il mondo: 
più semplicemente
– più difficilmente –
ci sarebbe da rendere noi uomini,
tra noi e con il mondo,
almeno un po’
migliori,
più umani.

*** Massimo Ferrario, Ci siamo venduti l’anima, da ‘ContrAppunti,’ n. 95, 25 maggio 2008. Anche in 'losguardopoIetico', 350, 31 maggio 2014, qui


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