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mercoledì 29 luglio 2015

#LIBRI PIACIUTI / Bella era bella, morta era morta di Rosa Mogliasso (recensione di M. Ferrario)

Rosa MOGLIASSO, Bella era bella, morta era morta, NN Editore, 2015
pagine 137, € 13.00, formato ebook € 5.99

«Bella era bella e morta era morta» è insieme il titolo e l'incipit di questo romanzo breve. 
Il cadavere di una donna, sulla riva di un fiume in una città del Nord Italia, dà lo spunto per un racconto veloce, sbrigliato e ironico, condensato in agili capitoletti che si leggono con curiosità crescente. 

I personaggi (una ancora avvenente ex modella e ora commessa che spasima per entrare nel 'bel mondo', sperando nel matrimonio con un avvocato di famiglia altolocata; una coppia di studenti che, più che essere chini sui libri, preferiscono amoreggiare in luoghi appartati, almeno quando lui non è a caccia di clienti cui spacciare marijuana; un massaggiatore pranoterapeuta affascinato di esoterismo e di 'energie', nonché innamorato di un ciclope muscoloso che in genere frequenta le patrie galere; un barbone un po' picchiatello che vive all'aperto tra cartoni che lo separano dal mondo e col mondo non smette di prendersela urlandogli dietro, come un mantra, i suoi improperi coloriti) sono capitati uno dopo l'altro sul luogo di quello che sembra un delitto. Ma nessuno denuncia ciò che ha visto. Ed è così che la vicenda apre uno squarcio sulle umane ipocrisie e vigliaccherie, descrivendo, con disimpegnata leggerezza ma acuta sottigliezza, ciò che sono i personaggi. E ciò che, troppo spesso, siamo noi.

La vicenda scorre zampillante come un torrentello di montagna grazie ad una scrittura rapida, nervosa, accattivante. 
Non conoscevo l'autrice, che ha già avuto occasione di sperimentare le sue abilità in altri romanzi, ma questa prova mi pare pienamente riuscita: poco più di due ore per una lettura piacevole, intelligente, arguta. Sfogli le pagine, ti diverti e ti viene qualche pensiero: non capita spesso. Specie di questi tempi.

*** Massimo Ferrario, per Mixtura

«
Superficiale, egoista, autoriferita, così le aveva detto Renato la sera prima. Anzi: ego ipertrofico, aveva detto. Così lei gli aveva risposto che almeno qualcosa di ipertrofico nella loro coppia c’era e lui, invece di prenderla sul ridere, si era arrabbiato secco, perché quelli erano argomenti circa i quali i maschi non riuscivano proprio a fare dell’ironia. (Rosa Mogliasso, Bella era bella, morta era morta, NN Editore, 2015)

° ° °
Sai, Jacopo, il dolore è una questione molto complessa, ambigua, tu non hai idea quante volte ho visto piangere mio padre dopo che aveva tradito mia madre, voglio dire, è mia madre che avrebbe dovuto piangere, fino a prova contraria, no?» spiegò Valentina inanellandosi nervosamente sul dito indice una ciocca sfuggita alla coda di cavallo. «E tua madre che faceva?» incalzò Jacopo. «Spaccava piatti, chiedeva cose».
«Quali cose?». 
«Cose tipo il divano nuovo, il frigo che fa il ghiaccio espresso, il Bimby...». 
«I bimbi?». 
«Il Bim-by, è un elettrodomestico: cucina, fa di tutto e lo fa da solo, anche la fonduta di formaggio senza grumi, tu metti dentro gli ingredienti, programmi, chiudi bene il coperchio, insomma blindi tutto e poi puoi guardare la tele o andare in palestra». «E così tua madre baratta la sua dignità con mobili ed elettrodomestici». 
«Beh, dipende, a volte punta più in alto; una volta ha preteso una casa, ha detto: “A questo punto credo proprio di avere diritto a un appartamento vista mare”. E così mio padre ha comprato il monolocale in Costa Azzurra, che lì si chiama studiò, quindici metri quadrati in tutto, se fai il sugo di pomodoro bisogna ridare il bianco... Più che di un appartamento si è trattato di una scelta simbolica». (Rosa Mogliasso, Bella era bella, morta era morta, NN Editore, 2015)
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