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mercoledì 3 giugno 2015

#MOSQUITO / Resilienza (Umberto Galimberti e Anna Oliverio Ferraris)

[1] - Oggi la si chiama ‘resilienza’, una volta si chiamava ‘forza d’animo’, Platone la nominava ‘tymoidés’ e indicava la sua sede nel cuore. Il cuore è l’espressione metaforica del ‘sentimento’, una parola dove ancora risuona la platonica ‘tymoidés’. Il sentimento non è languore, non è malcelata malinconia, non è struggimento dell’anima, non è sconsolato abbandono. Il sentimento è forza. Quella forza che riconosciamo al fondo di ogni decisione quando, dopo aver analizzato tutti i pro e i contro che le argomentazioni razionali dispiegano, si decide, perché in una scelta piuttosto che in un’altra ci si sente a casa. E guai a imboccare, per convenienza o per debolezza, una scelta che non è la nostra, guai a essere stranieri nella propria vita. 

*** Umberto GALIMBERTI, filosofo e psicoanalista, Seguite il vostro cuore, la bussola è nei sentimenti, ‘la Repubblica’, 24 febbraio 2003.

Di Umberto Galimberti, in questo blog, altri 6 contributi, qui

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[2] - ... la persona centrata su di sé, sul proprio successo personale, che si sente superiore agli altri, è convinta di ‘dover’ ricevere assai più di quanto non sia disposta a dare e, se il suo narcisismo non trova soddisfazione, può diventare ostile. L’esempio dei manager resilienti (...) indica come la capacità di far fronte alle difficoltà della vita, ossia la resilienza, non necessariamente si coniuga con una personalità che ha una tale sicurezza in se stessa da essere al di fuori dalla realtà, più tipica dei serial televisivi che della vita reale. Essere resilienti non significa essere infallibili, ma essere disposti al cambiamento quando è necessario, pensare di poter sbagliare ma sapere anche correggere la rotta delle proprie azioni.

*** Anna OLIVERIO FERRARIS, docente di psicologia dello sviluppo alla università La Sapienza di Roma, La forza d’animo, Rizzoli, Milano, 2003. 


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