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sabato 4 aprile 2015

#RITAGLI / Sulla birra: curiosità e degustazione

L'etimologia
La birra era indicata dai Greci – non senza un certo disprezzo – con l’espressione “vino d’orzo”
Ne parla persino Eschilo nelle Supplici, quando, per sottolineare la fierezza del mondo greco, fa dire a un araldo: «Negli abitanti di questa terra troverete degli uomini sul serio e non gente che beve vino fatto con l’orzo!».
Insomma, per i Greci la birra – così poco alcolica – non era una bevanda da uomini, che dovevano preferirle il vino.

Il termine utilizzato dai Romani era invece “cervisia”, il cui riferimento a Cerere (dea delle messi e della fertilità) alludeva ancora una volta agli ingredienti utilizzati: frumento e orzo.
A sua volta, il nome della dea derivava dalla radice indoeuropea *ker e significava “colei che ha in sé il principio della crescita”.
Nelle cerimonie mistiche in suo onore che si svolgevano ogni primavera, venivano offerti frutti, animali e anche ”succo d’orzo e di grano”.

Nei secoli successivi i termini derivati dall’evoluzione del latino “cervisia” sono rimasti in uso presso molti popoli europei: nel volgare italiano si parlava di “cervogia”, mentre in Francia fino al Seicento si utilizzava la parola “cerveise” (a cui si rifà il moderno “cervoise”, che indica la birra senza luppolo).
Solo nella penisola iberica, con lo spagnolo “cervesa” e il portoghese “cerveja”, l’eredità latina si è mantenuta fino ad oggi.

A partire dal XVI secolo iniziarono a diffondersi in Italia e in Francia le varianti del termine “beor” o “bior”, di origine germanica: ed ecco spuntare la nostra “birra” e, oltralpe, la “bière”.
La stessa origine dei termini ancora oggi usati in Gran Bretagna (“beer”), Irlanda (con il gaelico “beoir”), Grecia (“byra”), Romania (“bere”) e Turchia (“bira).
Ma qual è il significato dell’antica parola “beor”?
Essa era utilizzato per indicare “una bevanda forte” e, probabilmente, fu derivato nel VI secolo dal latino “biber” (bevanda).
Secondo altri l’origine è da ricondurre al protogermanico *beuwoz, proveniente da *beuwo (orzo).

Nella penisola scandinava e nei paesi baltici le cose andarono diversamente: qui – dove si utilizzano oggi le forme “Öl” (svedese), “Øl” (norvegese), Olut (finlandese) o “Alus” (lituano e lettone) – prevalse la radice indoeuropea *alu (la stessa da cui deriva l’inglese “ale”, che indica la birra ad alta fermentazione).
La Russia, la penisola balcanica e alcuni paesi dell’Europa orientale preferirono invece il termine proto-slavo “pivo”, che, ancora una volta, indicava semplicemente “bevanda”.
*** estratto da Qual è l'origine della parola 'birra'?, 'folia', 18 settembre 2013

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20 Curiosità
(1) - Inventata in Mesopotamia (dove oggi è vietata)
Esami scientifici su antiche brocche in ceramica, hanno fatto sì che si potesse datare la prima produzione di una bevanda nata dalla fermentazione dei cereali a 7.000 anni fa nei territori oggi occupati dalll'Iran, il paese dove il consumo di birra è vietato e punito addirittura con le frustate e il carcere. 
Ma non tutto il mondo è paese. In altre nazioni, al contrario la birra ha persino una festa nazionale: da Monaco di Baviera in Germania (sede dell'Oktoberfest) a Qingdao in Cina (dove si tiene il Festival internazionale della birra).

(2) - La prima pubblicità di birra risale al 4000 A.C. 
Un'iscrizione che si trova sulle tavolette di Ebla, scoperte nel 1974 dall'archeologo italiano Paolo Matthiae, parla proprio della produzione di una birra che portava lo stesso nome della città. In molti vi hanno visto una forma di pubblicità ante-litteram.

(3) - Nel medioevo tra le bevande più bevute
Nel medioevo la birra faceva parte della dieta di alcuni paesi per il suo ricco contenuto calorico e valori nutritivi. Accadeva soprattutto nel nord Europa. E in alcuni luoghi veniva servita ai pasti, preferita all'acqua di cui era più difficile garantire la purezza.

(4) -  Lo tsunami di birra a Londra nell'800
L'evento è conosciuto come London Beer Flood. 
Il 16 ottobre del 1814 si ruppe un cisterna della fabbrica Meux che conteneva 1 milione e 470 mila litri di birra. Il liquido invase le strade distruggendo alcune case del sobborgo povero di St Giles
Persero la vita 9 persone. 
La fabbrica invece resistette altri 100 anni (fu chiusa nel 1922).

(5) - La Cina è la nazione che beve più birra
Nel 2011 il suo mercato interno cinese ha richiesto la produzione di 490 milioni di ettolitri di birra (per un valore di 55 miliardi di euro). E i maggiori marchi di birra già da tempo creano birre speciali solo per i cinesi. 
Il record di consumo pro capite di birra appartiene però alla Repubblica Ceca con 159 litri a persona nel 2010 (contro i 28 litri pro-capite dell'Italia e i 36 della Cina).

(6) - Esistono più 400 tipi di birra
Tanti sono quelli che hanno partecipato all'ultima edizione del Mondial de la biere di Strasburgo. Ma c'è chi dice che solo le birre del Belgio siano 400.
La più costosa? La Vielle Bon Secours in vendita esclusivamente al Bierdrome di Londra. Prezzo: 780 dollari per una bottiglia… da 12 litri.

(7) - Fa bene al colesterolo
La birra fa bene al colesterolo perché contribuisce ad alzare l’Hdl, al cuore perché contiene vitamine B, alla diuresi perché contiene più potassio che magnesio.

(8) - Con la pizza
Mangiare la pizza bevendo la birra è un’usanza introdotta dai soldati americani arrivati a Napoli nel 1943.
Bere birra insieme alla pizza in realtà fa male perché raddoppia i cereali dei carboidrati lievitati. Se poi la birra alla spina è troppo carica di anidride carbonica, causa gonfiore e acidità.

(9) - Sluga
La prima fabbrica di birra italiana, la Sluga di Chiavenna (Sondrio) inizia la sua attività nel 1840, seguita da Wührer, Dreher, Von Wunster, Peroni e Menabrea.

(10) - Limone
L’usanza di passare una fettina di limone sul collo della bottiglia di birra appena stappata (ad esempio la Corona) nasce come espediente per disinfettare il punto dove si poggia la bocca dai residui anti-igienici dei tappi metallici d’una volta.

(11) - Brindisi
Dal tedesco «bring dir’s» («lo porto a te», sottinteso il bicchiere).
In Svizzera e Germania è obbligatorio sbattere i bicchieri.
Dai moti risorgimentali del 1849 contro gli Asburgo, in Ungheria si evitano brindisi con la birra, considerata un’abitudine troppo tedesca.

(12) - Pub
Nell’83 avanti Cristo Agricola, governatore della Britannia, tornò a Roma con tre mastri birrai di Glouecester e aprì il primo pub con vari tipi di birra.

(13) - Tazze
Per secoli la birra si è bevuta in tazze di terracotta. Il vero e proprio calice da degustazione (lo snifter, simile al bicchiere del brandy) è stato introdotto dai belgi nel 1970.

(14) - Birra da abbazia
La prima birra d’abbazia al mondo è prodotta tra il 529 e il 543 all’Abbazia di Montecassino di San Benedetto da Norcia.
In Italia la birra torna con i lanzichenecchi che saccheggiano Roma nel 1527.
Uno dei capi si faceva seguire in battaglia da un cavallo che trasportava due barilotti di birra.

(15) - Microbirrifici italiani
I  microbirrifici italiani sono più di 600: erano una trentina 10 anni fa.

(16) - Colera e birra
L'epidemia di colera del 1854 uccise, nella sola Londra, 10.700 persone.
Il medico inglese John Snow dimostrò che, tra gli operai che bevevano birra e non acqua, non si era registrato nemmeno un caso.

(17) - Codice babilonese
Il codice babilonese di Hammurabi (1728-1686 a.C.) prevedeva che chi annacquava la birra prima di venderla venisse annegato dentro lo stesso liquido.

(18) - Quasi 100mila litri in baffi e barba
La Guinness ha calcolato quanta birra ogni anno è assorbita da baffi e barba dei bevitori britannici: 92.749 litri.
Una pinta di birra (0,57 litri) si beve in 10 sorsate e a ogni sorsata i baffi ne trattengono 0,56 millilitri.

(19) - Bicchieri
Ogni birra ha il suo bicchiere.
Per esempio il baloon, con il bordo più stretto della pancia, va con le birre 'da meditazione', più alcoliche e con poca schiuma.
Il boccale tedesco (masskrug) di vetro spesso mantiene fredda la bevanda.
La pinta, che ha forma di cono rovesciato che si allarga e poi si restringe sotto il bordo, valorizza la schiuma delle birre scure, ecc.

(20) - Abbinanenti
Con la pasta e fagioli ci sta bene una birra tipo bock, con gli arancini di riso meglio una blanche, con le uova sode una lager, con la peperonata una tipo abbazia, con le salsicce e le patate arrosto le weizen.

*** Punti da 1 a 6: da Eugenio Spagnuolo, 10 cose che (forse) non sai sulla birra, 'focus'10 maggio 2014 
*** Punti da 7 a 14: da Giorgio Dell'Arti, Storie e miti della birra, 'altrimondi', 1 giugno 2013, fonte: Paolo Martini, A tutta birra, Endemunde Edizioni
*** Punti d 15 a 20: da Giorgio Dell'Arti, Birra, rubrica 'Parola Chiave', 'Sette', 3 aprile 2015.

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7 Regole per degustare una birra
Le seguenti regole si riferiscono in particolare al servizio alla spina e alla mescita dalla bottiglia delle birre più consumate: Lager e Pils
Ogni tipologia di birra ha infatti esigenze di servizio differenti, dalla temperatura alla forma del bicchiere che ne esalti al meglio le proprietà, oltre ad alcuni piccoli “segreti” specifici per ogni caso che affronteremo in un altro momento.

(1) - La schiuma: alta due dita e ben compatta
Per gustare al meglio una birra ci vuole la schiuma, alta due dita e ben compatta.
La schiuma è il filtro naturale della birra, attraverso cui vengono dosati, con eleganza e gradualità, gli aromi del luppolo e del malto.
Il gusto della schiuma, più amaro di quello della birra stessa, esalta il suo caratteristico sapore, amplificandone la piacevolezza.
La schiuma, infine, protegge la birra dall’ossidazione, mantenendone integri aromi e fragranze e rendendola più buona e digeribile.
Non va bevuta, a meno che non si tratta di una birra Stout, per non farlo è necessario alzare il bicchiere fino a quando non si avverte la parte liquida, in pratica bere sotto la schiuma.

(2) - La mescita: ha due fasi
La birra va spillata rispettando due velocità: prima lentamente, tenendo il bicchiere leggermente inclinato circa 45° fino a riempirlo per un terzo; poi, dopo averlo raddrizzato, più velocemente, in modo da far sviluppare la giusta quantità di schiuma.
Per una mescita perfetta, alla fine dell’operazione, l’ideale sarebbe lasciare riposare il bicchiere per uno o due minuti, per poi aggiungere gli ultimi fiotti di birra: la schiuma salirà oltre il bordo del bicchiere, sfidando le leggi della fisica.

(3)- Il bicchiere: quello giusto
Ciascuno stile di birra ha il bicchiere più appropriato che permette di esaltarne il gusto e l’aroma, aiutando la formazione della giusta schiuma.

(4) - Il vetro: sempre pulito e bagnato
Il bicchiere ideale per la birra è in vetro, ben pulito, senza tracce di detergente e brillantante. Prima dell’uso bisogna bagnarlo con acqua fredda, per due motivi: abbassarne la temperatura, in modo da impedire uno shock termico che incida sulla tenuta della schiuma e sulla fragranza del prodotto; eliminare eventuali tracce di polvere. Bolle di anidride carbonica attaccate alle pareti sono segno di scarsa pulizia o di presenza di calcare. Un bicchiere perfettamente pulito e una mescita a regola d’arte deve lasciare all’interno del bicchiere le tracce delle bevute (merletti di Bruxelles).

(5) - La temperatura: di frigorifero
Ogni stile ha la sua corretta temperatura di servizio. La regola è che più una birra è corposa ed alcolica, più sale la temperatura a cui berla. Una classica Lager, ad esempio, va bevuta tra i 3° e i 6° C.

(6) - La giovinezza: per sapore pieno
La birra, a differenza del vino, va bevuta giovane, quindi evitate di acquistare birre sotto la data di scadenza, quasi sempre proposte in offerta. Come tutti i prodotti “vivi”, più fresca è, più mantiene integri profumi e gusto. Per assaporarla al meglio affidatevi alle indicazioni riportate in etichetta.

(7) - La conservazione: in luogo fresco al riparo dalla luce
La birra risente degli sbalzi di temperatura e degli effetti di luce e ossigeno.
L’ideale è conservarla in posizione verticale, per ridurre il rischio di ossidazione, in un luogo fresco e pulito, al riparo dalla luce, evitando l’umidità delle cantine.
Purtroppo la maggior parte dei supermercati, non destinano un luogo deputato alla buona conservazione della birra, pertanto consiglio ai palati raffinati di acquistarla presso i Beer shop.

*** Franco Giarrusso, Presidente MITB (Movimento Italiano Turismo Birra), Le 7 regole per degustare una birra, 'Mondobirra.info' 


Tipi di bicchieri
 'mondobirra.info


http://www.slideshare.net/mysobry/cultura-della-birra-artigianale-castelcucco

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