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mercoledì 11 febbraio 2015

#VIDEO #SOCIETA' / Franco Basaglia, l'ordine della follia



FrancoBASAGLIA, 1924-1980, pischiatra, 
L'ordine della follia
dal film diretto dai Marco Adorni, Margherita Becchetti e Ilaria La Fata, 2009
video, 8min03

Fotogrammi essenziali per capire la violenza dell''istituzione manicomio' e acquisire un'idea del lavoro di Franco Basaglia, 1924-1980, psichiatra che ha combattuto tutta la vita contro la politica manicomiale. (mf)

Una favola orientale racconta di un uomo cui strisciò in bocca, mentre dormiva, un serpente. 
Il serpente gli scivolò nello stomaco e vi si stabilì e di là impose all'uomo la sua volontà, così da privarlo della libertà. 
L'uomo era alla mercé del serpente: non apparteneva più a se stesso. Finché un mattino l'uomo sentì che il serpente se n'era andato e lui era di nuovo libero. 
Ma allora si accorse di non saper cosa fare della sua libertà: "nel lungo periodo del dominio assoluto del serpente egli si era talmente abituato a sottomettere la sua propria volontà alla volontà di questo, i suoi propri desideri ai desideri di questo, i suoi propri impulsi agli impulsi di questo che aveva perso la capacità di desiderare, di tendere a qualcosa, di agire autonomamente. In luogo della libertà aveva trovato il vuoto, perché la sua nuova essenza acquistata nella cattività se ne era andata insieme col serpente, e a lui non restava che riconquistare a poco a poco il precedente contenuto umano della sua vita". 
L'analogia di questa favola con la condizione istituzionale del malato mentale è addirittura sorprendente, dato che sembra la parabola fantastica dell'incorporazione da parte del malato di un nemico che lo distrugge, con gli stessi atti di prevaricazione e di forza con cui l'uomo della favola è stato dominato e distrutto dal serpente. 
Il malato, che già soffre di una perdita di libertà quale può essere interpretata la malattia, si trova costretto ad aderire ad un nuovo corpo che è quello dell'istituzione, negando ogni desiderio, ogni azione, ogni aspirazione autonoma che lo farebbero sentire ancora vivo e ancora se stesso. Egli diventa un corpo vissuto nell'istituzione, per l'istituzione, tanto da essere considerato come parte integrante delle sue stesse strutture fisiche. (Franco Basaglia, da Corpo e istituzione, 1967)

Su Franco Basaglia,
vedi wikipedia, http://it.wikipedia.org/wiki/Franco_Basaglia

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