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domenica 1 febbraio 2015

#VIDEO #IMPRESA / Donne, troppo poche leader



Sheryl SANDBERG, 1969, top manager statunitense
Perché le donne leader sono troppo poche, dicembre 2010, Ted
(5 milioni di visualizzazioni)
video, 14min58


Gli interventi pubblici di Sheryl Sandberg, e il suo libro recente tradotto anche in italiano (*), fanno sempre molto discutere, per le sue posizioni provocatorie nettamente a favore delle donne, soprattutto nel mondo del lavoro.
Le critiche arrivano ovviamente dall'ambiente maschile, ma anche dalle donne: che la accusano di parlare da una posizione più che privilegiata

Ha scritto Enrico Deaglio (giornalista, saggista) su 'la Repubblica' (Lady Facebook, 3 ottobre 2013)
«Sheryl Sandberg è l’autrice del “manifesto femminista” del Ventunesimo secolo o l’ultima arrivata donna in carriera che straparla dall’alto di un paio di scarpe Prada? La paladina delle donne che lavorano o la privilegiata imboccata alla nascita con un cucchiaio d’oro? L’iniziatrice di un movimento mezzo secolo dopo la Mistica della femminilità, il libro di Betty Friedan che segnò la fine della supremazia maschile in Occidente?» 

In questo discorso in sede Ted, il tono e lo stile sono pacati. 
Ma i contenuti sono i 'suoi': netti e duri. 
Mi permetto di consigliare, comunque, visione/ascolto del video e lettura del libro anche a noi uomini. 
Specie se siamo manager in azienda. (mf)


° ° °
« Voglio essere chiara sin dal principio sul fatto che questo discorso non esprime giudizi. Non ho le risposte giuste; non le ho nemmeno per me stessa. Ho lasciato San Francisco, dove vivo, lunedí, e stavo andando a prendere l'aereo per venire a questa conferenza. E mia figlia, che ha tre anni, quando l'ho lasciata all'asilo, ha fatto la classica scena, attaccandosi alla mia gamba, piangendo, " Mamma, non salire sull'aereo ". É duro. Mi sento in colpa a volte. Non conosco nessuna donna, che stia a casa o che lavori, che non si senta così a volte. E non sto dicendo che lavorare sia la cosa giusta per tutti.
Il mio discorso oggi è incentrato sui messaggi da dare se vuoi lavorare. E credo che ce ne siano tre. Uno, siediti al tavolo. Due, scegli un partner che sia un vero compagno, E tre - guarda guarda - non mollare prima di aver lasciato il tuo lavoro. 

... le donne sistematicamente sottostimano le loro capacità. Se mettete alla prova uomini e donne, e chiedete loro domande su criteri totalmente oggettivi come la media dei voti, gli uomini fanno errori, sovrastimando, e le donne sbagliano sottostimandola. Le donne non negoziano per se stesse sul lavoro. Uno studio condotto negli ultimi due anni sulle persone che stavano entrando nella forza lavoro appena uscite dall'università mostra che il 57% dei ragazzi che stanno entrando -- ragazzi o uomini, in generale -- negoziano il loro primo salario, contro solo il 7% delle donne. Ed ancora più importante, gli uomini attribuiscono il loro successo a se stessi, mentre le donne lo attribuiscono a fattori esterni. Se chiedi a un uomo come mai hanno fatto un buon lavoro ti risponderanno: "Perché sono un grande". Ovviamente. Perché chiedere? Se chiedi ad una donna come mai ha fatto un buon lavoro ti risponderanno che sono state aiutate, che hanno avuto fortuna, che hanno lavorato duro.  

La mia generazione, tristemente, non cambierà i numeri ai vertici. Non si smuoveranno. Nella mia generazione, non ci sarà il 50% della popolazione al top di nessun settore. Ma sono speranzosa, e credo che le le nuove generazioni ce la faranno. Credo che un mondo governato da donne, dove metà della nazioni e metà della aziende sono condotte da donne, sarebbe un mondo migliore.  (Sheryl Sanberg, dal video)

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(*) Sheryl Sandberg, Facciamoci avanti, Mondadori, 2013

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