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lunedì 16 febbraio 2015

#SGUARDI POIETICI / Cado in piedi addormentato (Xu Lizhi)

La carta davanti ai miei occhi ingiallisce
Con una penna d’acciaio incido su di essa del nero irregolare
Pieno di parole che parlano di lavoro
Officina, catena di montaggio, macchina, libretto di lavoro, straordinari, 
     [ salari ...
Mi hanno addestrato a diventare docile
Non so come gridare o ribellarmi
Come lamentarmi o denunciare
So solo come soffrire questo esaurimento in silenzio
Quando ho messo piede per la prima volta in questo luogo
Speravo solo in questa grigia busta paga il dieci di ogni mese
Che mi concedesse un po’ di sollievo tardivo
Per questo ho dovuto smussare i miei angoli, smussare le mie parole
Rinunciare a saltare il lavoro, rinunciare alle assenze per malattia, 
     [ rinunciare ai permessi per motivi privati
Rinunciare ad arrivare tardi, rinunciare ad andare via prima
Sono stato in piedi alla catena di montaggio come un pezzo di ferro, 
     [ le mani come ali,
Quanti giorni, quante notti
mi sono fatto cadendo in piedi - proprio così - addormentato?


*** Xu LIZHI, 1990-2014, operaio e poeta cinese, lavoratore morto suicida alla Foxxcon, Cado in piedi addormentato, proprio così, (I Fall Asleep, Just Standing Like That), 20 agosto 2011, da The poetry and brief life of a Foxconn worker: Xu Lizhi (1990-2014), blog 'libcom.org', 29 ottobre 2014, http://bit.ly/10Wi6Hp. Traduzione dall’inglese di Massimo Ferrario.
Anche in 'losguardopoIetico', 499, 14 novembre 2014, http://twl.sh/1vb9FFQ e in 'Hr On Line', 2, 2015, rubrica 'Controcanto', http://bit.ly/1KSy2Nh

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