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mercoledì 21 gennaio 2015

#VIDEO #PEDAGOGIA #EXLIBRIS / Un maestro 'speciale', un'avventura pedagogica



Franco LORENZONI, 1953, maestro elementare
autore di I bambini pensano grande. Cronaca di un'avventura pedagogica, 
Sellerio, 2014
colloquio con Concita De Gregorio, 'Pane quotidiano'
Raitre, 23 ottobre 2014
video, 24min35

Un video che è davvero una preziosità.
Per farci conoscere un maestro 'speciale': la sua filosofia educativa, tutta concreta ma intrisa di 'conoscenze sapienti' (anche di matrice classica) e di vera 'cultura', digerita in anni di riflessione critica.
Una cultura che viene anche dal Movimento di Educazione Cooperativa (*), per il quale è il bambino, e non l'insegnante, il protagonista dell'apprendimento.
A lui, al bambino, vanno 'restituiti', insieme con la sua capacità di pensare, i pensieri che pensa.
E a lui, attraverso l'ascolto costante, vanno 'dati valore' (come suggerisce il verbo 'valutare', di cui abbiamo dimenticato il senso) e dignità.
Il video comprende un frammento di un documentario girato sul campo: mentre i bambini stanno apprendendo.
Inoltre, sempre nel video (che riprende integralmente la trasmissione tv 'Pane quotidiano'), sono presenti giovani studenti delle magistrali che pongono domande e consentono a Franco Lorenzoni di precisare la sua visione pedagogica, anche con esempi concreti di casi accaduti in classe.
Incredibili i fotogrammi in cui i bambini sperimentano il mito della caverna di Platone...
O cercano di 'definire', dal loro punto di vista, cos'è il teatro.
Penso sia davvero un video da non perdere.
Credo che finché avremo insegnanti come questo maestro, avremo futuro.
Senza retorica. (mf)

° ° °
«Nella scuola elementare avvengono molte cose la prima volta. I bambini incontrano l'arte, la scrittura, la lettura, il teatro, la natura, pensandoci sopra. Questa è una cosa meravigliosa. E spesso lo si dimentica. Spesso siamo così affannati, noi, a dover insegnare tante cose, che non riusciamo a prendere quel respiro che sarebbe necessario per ascoltare cosa succede quando [i bambini] incontrano le cose per la prima volta. 
Tutto quello che si dice in aula deve ritornare. Da qui la registrazione, il diario... (...)

Educare vuol dire portare fuori e non portare dove vogliamo noi. (...)
Noi dobbiamo dare innanzi tutto la possibilità a ciascuno di essere se stesso.» (Franco Lorenzoni, dal video)
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(*) vedi http://it.wikipedia.org/wiki/Movimento_di_Cooperazione_Educativa


* * *
Sempre sul tema, propongo due splendide citazioni:

(1) - Bambini, essere obbligati ad innalzarsi
«E' faticoso ascoltare i bambini. Avete ragione. Poi aggiungete: perché bisogna mettersi al loro livello, abbassarsi, inclinarsi, farsi piccoli. Ora avete torto. Non è questo che più stanca. E' piuttosto il fatto di essere obbligati ad innalzarsi fino all'altezza dei loro sentimenti. Tirarsi, allungarsi, alzarsi sulla punta dei piedi. Per non ferirli.» 
*** Janusz KORCZAK, 1878-1942, pedagogo, scrittore e medico ebreo polacco, che accompagnò i suoi piccoli allievi nel lager nazista, citato da Franco Lorenzoni, I bambini pensano grande. Cronaca di un'avventura pedagogica, Sellerio, 2014
° ° °
(2) - Ragazzi, soli
«Il ragazzo è solo. Il suo approssimarsi - e poi la caduta, spesso uno scontro con la terra e il mondo cosiddetto reale - avviene così. È un’estasi, e un impatto. Avere, in queste circostanze, mezzi espressivi, essere educati a usare questi mezzi, potrebbe voler dire essere forniti di un paraurti, o di un paracadute. Significherebbe entrare nel mondo - del reale - per il verso giusto e proprio dell’animo dell’uomo che è il fatto creativo. (...) Nella sua educazione, o nascita al mondo, è mancato l’apporto della sua propria creatività. Egli ha trovato tutto già fatto. E il tutto fatto - da altri - lo distruggerà. (...) Quando si accorgerà della sua amputazione fantastica, o creativa, vorrà distruggere. Così ho sempre pensato che il problema massimo del mondo - e della sua pace, anche se relativa - sia avere dei bambini in grado di entrare nel mondo cosiddetto adulto creando, essi stessi, e non, invece, appropriandosi e distruggendo.»
*** Anna Maria ORTESE, 1914-1998, scrittrice, Corpo celeste, Adelphi, 1997, citata da Franco Lorenzoni, autore di I bambini pensano grande. Cronaca di un'avventura pedagogica, Sellerio, 2014, citata durante l'intervista a cura di Gianni Saporetti, Recinti d'ogni sorta, 'una città', dicembre 2012-gennaio 2013, http://bit.ly/1zwwK81

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