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venerdì 16 gennaio 2015

#LIBRI PREZIOSI / Per fare un manager ci vuole un fiore, di Niccolò Branca (recensione di M. Ferrario)

Niccolò BRANCA,  "Per fare un manager ci vuole un fiore. 
Come la meditazione ha cambiato me e l’azienda"
pagine 221, Mondadori, 2013, 17.00 €, ebook 9.99 €

Non conoscevo il ‘caso Branca’. Ho scoperto questo libro in maniera del tutto fortuita, curiosando come mio solito in libreria. 

È una lettura ‘indispensabile’. Soprattutto per chi si occupa di organizzazione, ma anche per chi semplicemente voglia riflettere su se stesso e sulla sua relazione con il mondo.

L’autore è il nipote del fondatore della Fratelli Branca: un gruppo internazionale che ha quasi 200 anni. Racconta della sua evoluzione, in quanto persona e come imprenditore.

Lo stile è piano, semplice, accattivante. L’obiettivo è far capire come una visione della vita ricca e intensa, che unisce la concretezza del fare business alla spiritualità ispirata ad un fertile intreccio fra modello di vita occidentale e modello di vita orientale, possa produrre appagamento personale e successo aziendale.

Chi ha qualche dimestichezza con le suggestioni della filosofia orientale (il tao, il buddhismo, la meditazione...) non scoprirà pensieri, e ‘sentimenti’, particolarmente originali.
L’interesse sta nel fatto che chi ne scrive ha messo in pratica quanto dice, su di sé e sulla sua impresa. E lo documenta. Con uno stile piano e chiaro, che rivela una persona ‘colta’ e ricca d’anima, come avviene a tutti quelli che sanno coltivare se stessi riflettendo con intelligenza e intuizione sul loro posto nel mondo e sulla relazione con il mondo.

Non ho nessun motivo per farmi promotore né del libro né dell’autore, che non ho mai incrociato nella mia vita professionale: non ho mai strizzato l’occhio al mercato con il fine di guadagnarmi qualche committente e men che meno lo farei ora, che mi ritengo fuori da ogni gioco di consulenza. 

E’ davvero una ‘bella’ lettura: che procura godimento allo spirito e dà una spinta alla speranza. L’’impresa diversa’ può non essere uno slogan.
E se è un sogno, qualcuno, almeno a quanto risulta da questo ‘racconto di vita’ di una persona e di una impresa, riuscendo a dargli corpo, gli ha dato anima. 
Che è l’unico vero modo per realizzare un sogno.

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